SCOLIOSI IN ETA' EVOLUTIVA
Il riscontro obiettivo più semplice di una possibile scoliosi si effettua facendo flettere in avanti il soggetto a gambe tese: in caso di scoliosi si potrà osservare l'asimmetria del profilo della cassa toracica, la presenza di un gibbo costale e/o di una salienza lombare (Fig. 2). La conferma si otterrà attraverso l'esecuzione di una radiografia della colonna vertebrale (radiografia della colonna in "toto" in piedi) in due proiezioni. |
Come si cura?
Di fronte ad una scoliosi strutturale con caratteristiche evolutive, il trattamento può essere conservativo o chirurgico. Trattamento conservativo |
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Solo in un secondo momento si passerà al corsetto ortopedico che avrà lo scopo di mantenere la correzione ottenuta con il busto gessato. Esistono diversi tipi di corsetti, i quali hanno indicazioni diverse a seconda del tipo della scoliosi e della età del paziente. Fra i più utilizzati, il classico corsetto Milwaukee (Fig. 4), il Charleston (Fig. 5), il Lionese (Fig. 6) e lo Cheneau (Fig. 7).
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Il corsetto dovrà essere indossato per un numero di ore superiore alle 20 al giorno per essere efficace, e solo verso la fine della crescita scheletrica (circa 3 anni dopo l'inizio della pubertà), in base alla correzione, si potrà scendere sotto questo limite. |
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Trattamento chirurgico
Il trattamento chirurgico ha come obiettivi la correzione e la stabilizzazione definitiva della scoliosi, prevenendo i dolori vertebrali e gli effetti della deformità vertebrale sull'apparato respiratorio e cardiocircolatorio che possono comparire nel tempo. Questi vantaggi vanno considerati alla luce delle possibili complicanze legate all'intervento, di frequenza limitata al 5% dei casi. La correzione chirurgica della scoliosi prevede oggigiorno l'artrodesi delle vertebre coinvolte nella deformità, con interventi per via posteriore e/o anteriore – toracica e/o addominale (Fig. 9 e Fig. 10). La scelta della via chirurgica è condizionata da molteplici fattori quali il tipo e l'entità della deformità, l'età e le caratteristiche cliniche del paziente. L'artrodesi si ottiene grazie all'innesto di osso prelevato dallo stesso soggetto e/o da donatore, oppure di osso artificiale, previa correzione della deformità con barre e impianti in acciaio o titanio che non vengono mai rimossi se non in caso di complicanze. |
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La durata del ricovero ospedaliero per un intervento di artrodesi vertebrale per scoliosi è di circa una settimana. A questo segue un periodo di riabilitazione assistita, posturale e respiratoria, di circa 15-20 giorni. Alla fine del primo mese il soggetto è di solito in grado di svolgere le normali attività quotidiane ed entro il secondo mese di riprendere attività aerobiche leggere quali il nuoto e la corsa. Successivamente la ripresa sarà gradualmente completa, evitando comunque attività sportiva impegnative o agonistiche. Non sembrano comunque sussistere differenze significative nella qualità di vita di un adulto operato per scoliosi, rispetto ad un adulto non affetto da scoliosi di ambedue i sessi.
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